Oggi è estate, ufficialmente.
A livello astronomico c’è il sole che tipo arriva al punto più alto, poi si ferma un giro e ricomincia la lunga discesa verso l’autunno. Ma nessuno crede più all’astronomia, sappiamo che gli oroscopi sono scritti per andare bene a tutti, come le profezie di Nostradamus e invece te la fanno studiare pure a scuola, quando sarebbe solo da scancellare insieme a religione e sostiture con educazione sessuale ed ecologia. Poi dice che la gente sono ignoranti e scambiano la geometria con la geografia: è tutta colpa della malascuola.
Ma il bello dell’estate è che tanto la scuola è finita. Anche se a scuola non ci vai da decenni. Anche se ora che hai figli la fine della scuola è più un incubo che una gioia, l’idea dei tre mesi di vacanze in cerca di pomiciate davanti al giubbox mangiando croccante all’amarena è rimasto nell’anima.
Ci possiamo raccontare la bellezza dei colori dell’autunno con le castagne e il vino rosso, il fascino soffice della neve che ammorbidisce l’inverno, lo sbocciare dei fiori e delle minigonne in primavera ma è inutile: la verità è che viviamo le stagioni solo in attesa dell’estate.
Magari non tutti, certo, ma insomma le persone normali si.
Quindi, anche se le vacanze sono lontane e non dureranno tre mesi e non ci sono più i giubbox e l’amarena del croccante prima era di più, per non parlare del fatto che nel Fuckin Nordeuropa un giorno sei in infradito e il giorno dopo coi guanti (ai piedi, sempre in infradito), comunque sia da oggi appena sveglio avrò nel cuore il rumore del mare, il sapore del Mojito, la sabbia tra le dita e i perizomi tra le chiappe.
Buona estate a chi guarda la vita degli altri invece di godersi la propria che intanto scivola via come schiuma tra gli scogli.