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Caffè Olé

30 Apr

È frustrante vivere in un paese in cui a fine aprile fanno due gradi e piove, dove tutti sembrano ritardati e dove il caffè fa schifo e costa una cifra. Però a na certa ti viene pure voglia di caffè.

Entro nel bar, sto per chiedere l’orrida bevanda quando adocchio un euro abbandonato sul bancone e, forte del fatto che vivo in un paese di ritardati, con noscialànz mi metto all’altezza della moneta e chiedo, come faccio sempre per sottolineare le mie origini latine (e camuffare un po’ il sapore), un caffé “au lait” (che si legge “olé”), battendo il piede in terra, le mani in aria e tenendo una rosa rossa coi denti. Si, giro con una rosa rossa in tasca per poter fare ogni volta questa pantomima, va bene?

Mi riconosci subito, sono quello con la rosa rossa in tasca. Per essere sicuri mi metto pure uno yorkshire in testa.

Comunque, la barista si volta, non batte ciglio (per quanto sono impassibili sembra che i belgi non abbiano proprio le palpebre) e mi prepara l’orrida bevanda, che bevo con gusto, dopo averla girata col gambo del fiore. Giunto il momento di pagare, l’indigena si avvicina, guarda l’euro davanti a me e mi dice: “sono due euro”. Tronfio della mia superiorità genetica balbetto un finto sorpreso “ah, perdona, lo siento” (non so, oggi mi sento ispanico) estraggo un’altra moneta uguale e la metto accanto a quella sul bancone.

Lei guarda le monete, poi guarda me e sbotta: “ma chi cazzo vi credete di essere voi expat che venite qui nel nostro paesino che sarà pure provinciale e privo di logica ma comunque tutto funziona, tutti pagano il biglietto sull’autobus e anche se sembriamo distratti ed esci dal supermercato senza pagare il problema è tuo, non nostro. Anzi TU diventi un nostro problema. Criticate tanto i vostri paesi che addirittura ve ne allontanate per far vedere quanto siete diversi e poi qui fate pure peggio. Noi siamo “impediti a guidare” perché seguiamo il codice della strada e non facciamo infrazioni continue, lo capisci che avete una visione distorta? Ma chiccazzo vi ha invitati qui? State sempre a piangere che fa freddo e che il caffè fa schifo e che la pasta la sapete cuocere solo voi ma allora non capisco perché cazzo non ve ne tornate al paese vostro e ce mandate quei poracci che Salvini vuole ributtare in mare, che sicuramente saranno più civili di voi. Venite qua perché da voi non c’è lavoro, ce lo togliete a noi e MANCO VOLETE TIRA’ FUORI UN CAZZO DI EURO PER IL CAFFÈ?”.

In realtà mi ribadisce semplicemente “sono DUE euro”, con un sorriso di compassione misto a disprezzo facendomi ritirare di una quarantina di centimetri, ma ultimamente mi sto iniziando a porre delle domande. Tipo: la prossima volta prendo una rosa gialla?

Buon uichènd a chi ha i sogni infranti e si mette di impegno a sistemarli col nastro adesivo.