Roma, giorno boh

22 Giu

Roma, giorno boh, ho smesso di contarli.

Nella capitale ci sono le stagioni. Cioè a giugno è giugno, ogni tanto piove, per tipo mezz’ora, poi torna l’azzurro. Le verdure hanno il sapore delle verdure e quando ne hai voglia puoi mangiare un supplì.

I cittadini in media sono contenti che abbia vinto la Raggi, perché si erano tutti rotti i coglioni di com’è stata trattata questa città fino ad oggi. Mi associo a chi non l’avrebbe votata ma spera che una donna, giovane, appartenente ad un movimento decisamente radicato nei territori e teoricamente estraneo agli ingranaggi di corruzione, possa portare un positivo vento di novità. A chi non piace la Raggi basti pensare ad Alemanno. Ecco, appunto, ennamo.

Roma, che è lo specchio del paese, ha le potenzialità per essere un gioiello unico al mondo, ma è abbandonato a sé stesso. È un caos totale, che negli anni 70 poteva essere affascinante ma oggi fa solo rabbia. I supplì non bastano. Fanno parecchio, ma non bastano.

I parchetti sono sporchi e fatiscenti, i mezzi pubblici si chiamano mezzi perché funzionano la metà di quello che dovrebbero, bella battuta bravo, il lungotevere è un delirio di traffico e smog, i ciclisti ogni mattina aggiornano il testamento, ci sono incredibili pezzi di storia antica lasciati in mano ai gatti e ai drogati, mentre all’estero se trovano quattro tasselli di un mosaico del 1993 ci fanno un museo internazionale polo artistico sala concerti dj set vernissage.

Roma è settaria ed elitaria. Non c’è mescolanza. Si ragiona ancora a pariolini zecche nazi punkabbestia radicalscic e i cosi, i barboni coi risvoltini, che spero si estinguano presto. Ognuno frequenta e partecipa solo alla sfera che lo riguarda, il modo migliore per non aprirsi mai. Poi certo, se ci sono eventi in cui una birra costa 7€ il problema diventa economico. Ma cazzo mettere una birra a 7€ deve diventare un reato.

Sessismo e omofobia, ignoranza civica e ambientale, monnezza e puzza de piscio, sono le cose che risaltano subito all’occhio e che mi fanno più male. Dare la colpa agli altri e lamentarsi di tutto, mentre si fa ciò di cui si lamenta, è sport cittadino. Anzi nazionale.

Ma gli occhi sono felici, tra le bellezze nascoste, quelle famose e quelle con le minigonne svolazzanti. Fare un giro in motorino ti rimette al mondo. Mangiare qualcosa di buono, fare un giro sul lungomare di Ostia.

Roma – che è lo specchio del paese – non avrebbe niente da invidiare a nessuna città, potrebbe essere ancora la caput mundi che fu. Se solo trovasse un po’ di umiltà, si guardasse intorno, aprisse la mente e iniziasse a seguire i buoni esempi dei paesi che funzionano. Quelli che i romani prendono per il culo, quelli che fa freddo e piove sempre, ma che ce vai a fa’ lassù?

E quindi Roma resta così, che se la canta e se la sòna, soprattutto er clacson, sentendosi migliore di tutti solo grazie alla bellezza, che però non basta, come i supplì.

Una Risposta to “Roma, giorno boh”

  1. Stefano 23/06/2016 a 09:20 #

    E però i supplì sono tanta roba per uno che mangia cavoletti tutto il tempo (battuta pessima, lo so…).
    Speriamo davvero che la Raggi dia un bel tocco di nuovo alla città. E poi, come dici tu, è possibile fare peggio di Alemanno?

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